domenica 27 gennaio 2019

Ne 8,2-4.5-6.8-10 / Sal 18 / 1Cor 12,12-30 / Lc 1,1-4; 4,14-21
Gesù un rotolo vivente ...

Se Gesù oggi, ci palasse dalle parole della liturgia delle nostre chiese cosa direbbe?
Papa Francesco è a Panama per la 34^ GMG, nonostante il silenzio mediatico che accompagna questo evento, dall'altra parte del mondo, qualche parola e affermazione del pontefice filtra ugualmente: "In particolare ha commentato con un giornalista il fatto che i muri per fermare i migranti a Tijuana, al confine tra Messico e Stati Uniti, arrivino fin dentro l'oceano: «È la paura che ci rende pazzi»."
Di fronte alla sofferenza di troppa parte degli uomini e donne di questo mondo la Chiesa del Signore ancora una volta non tace il perché di tanta sofferenza che "si prolunga a causa di  una società che ha perso la capacità di piangere e di commuoversi di fronte al dolore". Ancora oggi, sottolinea il Papa, "Gesù continua a farsi carico e a soffrire in tutti questi volti mentre il mondo, indifferente, consuma il dramma della propria frivolezza". (...) "Come reagiamo di fronte a Gesù che soffre, cammina, emigra nel volto di tanti nostri amici, di tanti sconosciuti che abbiamo imparato a rendere invisibili?” (...) “vogliamo essere Chiesa che favorisce una cultura capace di accogliere, proteggere, promuovere e integrare; che non stigmatizzi e meno ancora generalizzi con la più assurda e irresponsabile condanna di identificare ogni migrante come portatore di male sociale”.
Quale c'è differenza tra le parole di Gesù e quelle del Papa pronunciate alla Via Crucis, alla GMG a Panama.
Gesù a Nazareth inizia il suo agire pubblicamente così:
"Sono venuto a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore"
Il Vangelo, attraverso la narrazione di fatti, eventi e parole, cessa di essere una cronaca ma divine l'itinerario spirituale e umano, divine vita di chi vuole essere discepolo.
Se siamo disposti a essere discepoli di Gesù, allora dobbiamo mettere in conto un bel cammino per arrivare anche noi a Gerusalemme. Il percorso di idee e di narrazione del Vangelo di Luca; esso è in realtà un grande diario di bordo di Gesù, attraverso il quale ci racconta il suo progetto: quello di narrare come possiamo essere se amiamo come Dio.
Tutto inizia a Nazareth, piccola comunità di origine di Gesù, dove in poche parole "Gesù è la Parola di Dio che si compie". Per cui tutto inizia a partire dalla vita di Gesù. La parola di Dio prende i piedi e inizia un cammino nella persona del Signore. Oggi quel prendere piedi e cammino lo fa insieme a noi che siamo Chiesa in cammino nel tempo.
Queste parole del Signore non trovano forse eco in ciò che la Chiesa si sforza di essere oggi agli occhi del mondo?
Quel giorno a Nazareth, con solennità prese la Profezia, parola data ai Padri, e la svolse, la srotolò ... Forse in un modo che mai era stata aperta, e quelle parole del profeta Isaia, nella sua bocca presero vita nuova, non erano solo parole ripetute ... erano parole che annunciavano la bellezza di un mondo rinnovato; lo stupore di una umanità toccata tutta dallo Spirito di Dio; la certezza di una salvezza universale che non fa distinzione per nessuno.
Gesù riavvolse il rotolo, ma non lo chiuse in se stesso; ma se stesso divenne la pagina, il rotolo sempre aperto, sempre da leggere della parola di Dio Padre per noi, quella parola ora è per sempre: "Oggi, si è compiuta questa Scrittura, nelle vostre orecchie".


Nessun commento:

Posta un commento