mercoledì 23 gennaio 2019

Ebrei 7,1-3.15-17 e Marco 3,1-6
Il sacerdozio e il clericalismo

Il rischio infatti è quello di cadere nella perversione del clericalismo, che nella vita religiosa si manifesta con "atteggiamenti da segregati, con la puzza sotto il naso" tipico di chi vive "una specie di atteggiamento aristocratico rispetto agli altri" (papa Francesco).
L'insistenza della lettera agli Ebrei sulla figura di Melchisedec, re-sacerdote, porta inevitabilmente a capire il senso de sacerdozio riferito a Cristo, non come provilegio e superiorità ma come condizione che pur nella fragilità umana non afferma un ruolo, o una prerogativa funzionale, ma tutt'altro; sono la giustizia e la pace il cardine del ministero sacerdotale, ovvero il senso esistenziale.
Nessuno deve dimenticare che la Lettera agli Ebrei riconosce il sacerdozio a Cristo, nella sua esistenza umana consacrata alla volontà del padre. È nel dare senso alla sua vocazione di Figlio di Dio, che si realizza il sacerdozio secondo Melchisedec "santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli (...)". Questa condizione non può generare o giustificate un'indole clericale ma tutt'altro. La vocazione, o chiamata sacerdotale, dispiega nel tempo la "giustizia" come misericordia di Dio e perdono, non quindi un legalismo; la "pace" come comunione di amore, è abbraccio confidente del Padre. È su questo cardine, contemplato come mistero del Signore, adorato come tesoro prezioso, e amato come compimento della propria vita, che ogni sacerdote rinnova ogni giorno il proprio offrirsi a Dio, nella preghiera personale, nell'offerta del sacrificio, nell'esercizio della carità e della misericordia, nell'essere guida di una porzione del popolo di Dio che gli è affidata. Non il tracotante trionfalismo di chi si sente superiore o parte privilegiata, un appartenente a una casta; tutto questo è clericalismo. Questo clericalismo è la piaga che offusca, cioè mettere tenebra e uccide il Sacerdozio di Cristo: "E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire". Oggi preghiamo per i sacerdoti, grazie!

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