sabato 12 gennaio 2019

1 Giovanni 5,14-21 e Giovanni 3, 22-30
Egli è il vero Dio e la vita eterna!

In questa parte, un po' enigmatica, della prima lettera di Giovanni, emerge la consapevolezza che il Dio vero non è mai una conoscenza superiore, o di un gruppo ristretto. Il vero Dio si rivela attraverso la vita, si rivela nel gusto di vivere, come esperienza esistenziale, non come rassegna di sensazioni. Il compimento del gusto della vita è il percepirne l'essenza di eternità per ogni uomo. Questa essenza è dono di Dio. Come si riconosce in concreto il dono della vita eterna? Dio dona la vita, in ogni espressione di lotta e vittoria rispetto peccato! La vita eterna si rivela nella vita "reale" come verità, come grazia; come lotta contro il Maligno, il quale conduce il mondo nella iniquità, nell'ingiustizia, nell'odio fratricida, nella discordia, nell'invidia ... La prima lettera di Giovanni ci rimanda all'esperienza del Maligno e all'esercizio della nostra libertà. Ma è proprio della libertà non cedere a ciò che ci conduce alla morte (il peccato), e riconoscere in Gesù la rivelazione concreta e possibile del Dio della comunione, dell'amore e della pace. Ecco che la morte non è assenza di vita, ma assenza di eternità in Dio, e partecipazione al mistero della iniquità, cioè avere parte con il male ... 
Il gusto della vita eterna è quotidiana scelta di vivere come Gesù, quasi che la nostra esistenza diventi prolungamento della sua ... Per questo dobbiamo pregare, affinché il desiderio o gusto del male non ci riconduca nella tenebra nell'ombra di morte ... Il che sarebbe tragico!

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