martedì 22 gennaio 2019

Ebrei 6,10-20 e Marco 2.23-28
Gli eredi di quali promesse?

La promessa di Dio è un giuramento (patto) che Dio propone ad Abramo, che accoglie, e che insieme si obbligano a rispettare, cioè a vivere in modo operoso attraverso la carità reciproca. Il giuramento è, sotto certi aspetti, il contenitore e la modalità nel quale cresce la fede. Avere fede acquista il sapore di avere parte alla medesima promessa, significa diventare eredi della stessa promessa, quella della benedizione nel segno della paternità e della numerosa discendenza cioè del moltiplicarsi della vita, nella quantità e nella qualità. Di questa promessa di vita, Gesù ne risulta il garante, colui che in ogni circostanza fa in modo che il patto venga rispettato.
Il Vangelo di oggi, nella Parola del Signore, egli si autoafferma "Signore del Sabato", garante del giorno del riposo di Dio, "lo Shabbat", del giorno in cui la vita, il vivere e l'esistere prevale su ogni altra realtà, su ogni legge o precetto religioso e diviene essa stessa contemplazione del mistero.
Seguire Gesù, ha come conseguenza il trasformare il discepolato in figliolanza, per cui si è eredi della promessa e partecipi dell'unico giorno che rimane, quello dello"Shabbat" escatologico di cui il Signore ci è precursore. Ecco perché in lui poniamo la certezza della Fede e ogni nostra speranza.

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