mercoledì 24 luglio 2019

Esodo 16,1-15 e Matteo 13,1-9
Piovve pane del cielo ...

Quale suggestione in queste Parole, che come buon seme "è seminato" indistintamente sul terreno della vita, cosi allo stesso modo erano le parole donate a un popolo, a uomini e donne che nel deserto ben raramente hanno goduto della pioggia e in quei giorni ancora più raramente si nutrirono di pane. L'esperienza che ne deriva è proprio quella del dono gratuito di Yhwh. Dio si prende cura del suo popolo, a partire anche dalla sua mormorazione, Yhwh non reagisce con l'ira o con il castigo pedagogico, a cui siamo spesso abituati, ... no! Dio risponde con benevolenza è presa in carico della una necessità per supplire alla tentazione di una "dolce schiavitù", "quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà ..."
Ecco, chi fronte alla mormorazione e alla amarezza della distanza dal cuore del popolo, pone un segno che supera la semplice soddisfazione del bisogno (la fame) con una espressione di per se strana: "avvicinatevi alla presenza del Signore ..."
Avvicinatevi, non tenetevi distanti; nonostante la fatica del cammino nel deserto, nonostante la tentazione di tornare indietro, avvicinatevi con il cuore, lasciate che Yhwh, bagni con la pioggia del pane del cielo, l'aridità di cui fate esperienza. Questa immagine suggerisce una visione straordinaria della mensa del Signore, dove il pane del cielo è il suo corpo spezzato, la sua carne! È il pane che "... Signore ci ha dato in cibo!"

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