mercoledì 17 luglio 2019

Esodo 3,1-6.9-12 e Matteo
Ci sono ancora tante cose nascoste ...

A volte capita proprio ..., anche a tutti noi è certamente capitato di esternare in modo spirituale. Questo avviene quando permettiamo alla presenza di Dio di rivelarsi in noi. È in tali esperienze che risuonano parole come: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli." La lode a Dio, perché ci si sente piccoli, e nel palmo della sua mano! Vera esperienza di affidamento alla Sua volontà. Dio ti chiama a vivere queste esperienze di risonanza della sua presenza. Esse rappresentano i momenti in cui puoi, finalmente  togliere le scarpe e velarti il capo, perché sei in "Terra Santa" .... ed è questa coscienza che permette di immergersi nel mistero, del Dio che ci ha creato, amato e salvato. Non è forse questo ciò che ha sperimentato Mosé quando esule cercava ... e cercava ... e ha trovato la "presenza" che non si consumava? Ha trovato non per caso, ma ha trovato ciò che gli si rivelava! Ecco che in quel momento è normale togliere i sandali dai piedi e chinarsi, prostrandosi sulla terra, perché, finalmente si è alla presenza di Dio. Occorre lasciarsi toccare dal Dio dei Padri, per poter guardare, con stupore il roveto che arde e non brucia. Lo stesso Signore, gode nella sua umanità, di questa possibilità che gli è data: poter stare alla presenza del Padre.
"Anche io, oggi, Signore Dio, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, ti rendo lode, perché l'incontro con questa Terra Santa ha rappresentato qualcosa di unico; venire qui in questi anni ha sempre accompagnato le tappe del mio essere sacerdote e ogni volta è stato una scoperta nuova; un pellegrinare nell'incontro; un lasciarsi visitare dal mistero di amore, da quel Dio che è fedele di generazione in generazione e che ti ama in Cristo suo figlio."

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