giovedì 16 gennaio 2020

1 Samuele 4,1-11 e Marco1,40-45
Purificazione ... più che guarigione ...

La guarigione del lebbroso è uno dei miracoli più noti del nuovo testamento, e ha nei sinottici (Matteo, Marco e Luca) una tipologia fissa e definita. Rileggendo il brano di Marco riusciamo a percepire da un lato il dramma di un uomo, che si sente sconfitto, che percepisce la distanza con tutti, il disaggio degli altri, che si riconosce abbruttito e per questo scartato, ripudiato ... e secondo la Scrittura, certamente impuro, quindi peccatore e colpevole di fronte a Dio. L'altro lato del racconto mette in risalto Gesù che con estrema determinazione e autorità compie una serie di azioni che sono causa del miracolo, che per Gesù è la guarigione da una malattia, ma per il senso comune è purificazione. Cosa c'è di strano nella dinamica del miracolo? Stride, e a fatica comprendiamo il tema del rimprovero: "E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito ..."
Alberto Maggi a proposito riflette: "Cristo rimprovera l’ex lebbroso per aver anche solo pensato che Dio lo avrebbe escluso dal suo amore. E lo caccia via dal luogo simbolico, dalla sinagoga, dall’istituzione religiosa, che invece insegnava l’immagine terribile di un Dio che minacciava, castigava e allontanava le persone da lui. Come ha potuto credere di essere abbandonato da Dio?"
È possibile anche oggi travisare l'immagine di Dio attraverso ciò che il formalismo religioso e moralista, tramanda della relazione con Dio.
La Chiesa ha un grande compito nel dare corso alla nuova evangelizzazione, condurre l'uomo a percepire la propria relazione con Dio in quel sacro timore che è la tenerezza del misericordioso ... Ma quanto è poi anche difficile rielaborare un Dio buono che si pone accanto e non ci abbandona nemmeno nelle nostre scelte di male ...
A volte è preferibile un Dio giudice, severo e distante ... Ma la nuova immagine di Dio è quella Originaria. 

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