sabato 18 gennaio 2020

1 Samuele 9,1-4.10.17-19;10.,1 e Marco 2,13-17
 Sono venuto per essere accanto ...

Sembrerebbe che Gesù alterni momenti di solitudine e preghiera ai momenti in cui sii erge nei bagni di folla o nelle relazioni un po' con tutti. Ma a guardare bene non esiste alternanza ma continuità. La preghiera crea le condizioni della fraternità agli occhi del Padre, nella solitudine del raccoglimento ogni uomo incontrato e che Gesù deve incontrare viene cercato, visto, amato e unito a sè. Il quadro del Caravaggio della vocazione di Matteo; nel gioco di contrasto di luci e ombre, nella forza dei gesti plastici dei corpi delle espressioni dei volti, traduce in modo esemplare i sentimenti e ciò che il Vangelo prova a narrare. Quanto Gesù ha desiderato Matteo, quanto lo ha cercato, pensato e amato ... "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori"; proprio quel peccatore lì. Sono venuto per mettermi accanto a coloro che credono di non cercarmi, coloro che mostrano il peccato nella presuntuosa sicurezza e in quella indifferenza che è autoreferenzialità.

Oggi siamo sul monte Nebo - Dt 34,1-10

"Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar. Il Signore gli disse: 'Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!'.
Mosè , servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l'ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino a oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè. Giosue, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.

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