lunedì 27 gennaio 2020

2 Samuele 5,1-7.10 e Marco 3,22-30
Iniziano a parlarne male da subito ...

Ciò che Marco presenta è una vera "missione" di disturbo, di messa in discredito dell'opera di Gesù. Si è soliti parlare a questo punto del Vangelo della "crisi galilaica": Quelli che vogliono bene a Gesù dicono che egli è buono, ma è un po' scemo (è fuori!); quelli che gli vogliono male dicono che è furbo, cattivo è diabolico (è posseduto da Belzebù). Siamo all'inizio del "ministero pubblico" e da Gerusalemme di questo "giovane rabbi" sembra proprio ne abbiano già parlato. Tutti, anche noi oggi, siamo invitati a guardare a Gesù, ma è pur vero che ciascuno lo guarda con il suo modo di vedere. Ed ecco come la reazione di Gesù, saggiamente pacata, ci disarma rispetto al pregiudizio, ci tratta con benevolenza, anche se le accuse sono estremamente cattive e insidiose. Ma è proprio un maestro come questo che ci occorre per convertire il nostro guardare ristretto e violento, occorre quella esperienza di misericordia capace di perdonare anche ogni resistenza e rifiuto di Dio (ogni bestemmia detta dall'uomo sarà perdonata). Di fronte a tanto amore chi sarà disposto a continuare a rinnegarlo e a rifiutarlo; fino al punto di separarsi volontariamente e completamente dal Figlio di Dio? Questa è la bestemmia contro lo Spirito; per questa non agisce la misericordia, perché non c'è un minimo spiraglio e voglia di conversione!

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