venerdì 24 aprile 2020

Atti 5,34-42 e Giovanni 6,1-15
La Galilea di Gesù

È in Galilea che Gesù rivela apertamente se stesso, si mostra dentro il suo contesto di vita, di relazioni; nei luoghi che gli sono famigliari, e soprattutto attorno a quel Lago che aveva scelto come casa, come luogo della sua vita. In realtà quel Lago, visto dalle alture intorno, è veramente suggestivo, raccoglie e mostra  la vita dei villaggi dei pescatori; dei mercati sulla via del mare; dei traffici di carovane e mercanti; delle città con strade strette e case vicine ...
Quel lago così calmo e placido quando il sole lo accarezza dandogli un caldo splendore, diviene imperioso e aggressivo quando si scatenano le foce della natura e tutto in lui ribolle. Gesù non solo torna in Galilea, ma vive in Galilea, nella sua terra e da quella terra e con quelle persone condivide tutto ...
Quel giorno - ci dice Giovanni -, Gesù, alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?" Ecco dove trovare ciò che è necessario per la vita di tutti? Dove comprare il pane per sfamare tanta gente?
La risposta di Filippo è ingenua ed elementare: "C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?"
A Tabga, vicini a Cafarnao, dove la tradizione (non solo) segna il luogo della moltiplicazione dei pani, nella raffigurazione del mosaico, i pani non sono più cinque, ma ne sono stati rappresentati quattro.
Oggi vorrei sottolineare questi particolari: "c'è un ragazzo che ha cinque pani d'oro e due pesci". Gesù sta per compiere uno dei segni più belli: dare a tutti del pane da mangiare, dare a tutti, come fece Mosè nel deserto, il pane per la vita, il segno del pane del cielo. Un gesto che Lui compie a partire da noi, da quel ragazzo che ha cinque pani d'orzo. Quanto Gesù compie di bello e di straordinario, che suscita meraviglia, non parte dal nulla, ma parte dal nostro coinvolgimento. Noi stessi siamo pane che Gesù moltiplica per essere dato a quella "gente affamata", che ha bisogno di pane per vivere.
Ma di quei cinque pani, uno sparisce ... Dove è finito il quinto pane?
Questo solo chi crede può capirlo. Il quinto pane, quello necessario per dare senso e pienezza al segno è Gesù stesso, è quel pane che Lui stesso pone sulla mensa per essere mangiato ogni volta che la Chiesa, fede al suo comando dice: questo pane è il mio corpo dato per voi. I quattro pani non sono sufficienti per la moltiplicazione, ne occorre un quinto. Gesù per compiere il segno prende i nostri cinque poveri pani, ma uno di quei pani è lui stesso che si offre ..., che di dona ... Se non c'è lui, i nostri quattro pani sono insufficienti. Tutto questo avviene in Galilea.

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