giovedì 9 aprile 2020

Esodo 12,1-14 e Giovanni 13,1-15
Giovedì Santo - Cena del Signore
Il Cenacolo

Il luogo del Cenacolo non è casuale, leggiamo ripetutamente nei Vangeli sinottici, come Gesù dia un incarico particolare ai discepoli per cercare "quel tale", per poter fare Pasqua da lui.
Vorrei ora, riprendere quel "voglio fare la Pasqua da te", e proseguire con il primo versetto di Giovanni: "Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine".
Che cosa rappresenta questa ultima cena? Il rito ebraico della Pasqua?
Non solo, esso rappresenta, per Gesù, l'inizio del passaggio dal mondo al Padre. Così come per entrare nel mondo Gesù assume la nostra carne (Gv 1,14), ora per lasciare questo mondo Gesù ci lascia la sua carne. 
La Pasqua si ripropone come esperienza di passaggio/cambiamento/rinascita:
- dalla schiavitù alla libertà;
- dalla morte alla vita;
- dal mondo al Padre ...
Un passaggio che avviene sempre attraverso il coinvolgimento dei convocati alla festa ... È il popolo intero che viene coinvolto nella celebrazione (casa per casa, famiglia per famiglia); sono i discepoli che vengono coinvolti personalmente e come gruppo (lavanda dei piedi); è Gesù che si coinvolge in prima persona (spezza il pane e dona sé stesso).
Anche io vengo coinvolto nell'invito del Signore a "fare la Pasqua da Te!"
Si! Il Signore fa Pasqua nella mia vita; questa ultima cena è anche la mia ultima cena, ma non per una semplice commemorazione rituale, ma per segnare il mio passare dalla schiavitù del peccato alla libertà dei graziati, dalla morte alla vita, dal mondo al Padre.
Cosa significa il passaggio se non: "in quale modo io corrispondo all'invito del Signore?"
Partecipare alla Messa della Cena del Signore, proprio perché in diretta video (streaming) mi porta a fare una considerazione diversa dal solito: questa volta la mia esigenza di commemorazione non sarà soddisfatta dall'esperienza del partecipare a un rito...
Quest'anno il Signore chiede di andare più a fondo, di interrogarci profondamente su come Lui può fare Pasqua con ciascuno di noi.
Il Signore chiede di abbandonare le nostre schiavitù di peccato per fare nostra almeno qualche libertà. La schiavitù più insistente è devastante è il nostro immobilismo nella vita cristiana (il nostro essere legati al "si è sempre fatto così"), quest'anno non si può fare come sempre per cui, questo è il momento favorevole per interrogarci sul perché e in che modo dare spazio al nuovo, alla libertà dei figli di Dio.
Il Signore mi chiede di passare dalla morte alla vita. Di abbracciare la croce e di morire con Lui per risorgere a vita nuova con lui ... Ma come faccio che neppure potrò confessare il mio peccato mortifero, per sentire in me l'amore e la misericordia del Padre?
Il desiderio di vita è più grande della realtà di morte. Solo una vera intima amicizia con il Signore può alimentare un desiderio vivo che non si spegne. Come per i discepoli di Emmaus devo accettare e accogliere Gesù che mi accompagna, devo accettarlo e riconoscerlo nei segni della vita che lo rendono evidente.
Il Signore mi conduce nel passare dal mondo al Padre. Questo è bellissimo! Proprio perché oggi non posso vivere la comunione nell'ultima cena, oggi sento verissime le parole nelle quali Gesù ripeteva: "... quando lo Sposo sarà loro tolto, digiuneranno ..."
È un digiuno che prelude alla gioia di un ulteriore e definitivo incontro con lo Sposo. È un digiuno che ci introduce nel mistero di Gesù che si fa uomo assumendo una carne come la nostra; come pure del Cristo che offre la sua carne sull'altare della croce in sacrificio, ma in realtà la dona a noi nel pane spezzato e nel calice del vino. I gesti, i segni dell'ultima cena non sono semplice commemorazione di un evento e ripetizione di un rito, ma sono auto-consegna a ciascuno del Suo corpo, della Sua carne, per vivere come lui ha vissuto: con abbandono alla volontà del Padre il comandamento dell'amore.
Come mi sto preparando al passaggio? Come rispondo alla Sua richiesta di fare la Pasqua con me?

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