sabato 12 settembre 2020

1 Corinzi 10,14-22 e Luca 6,43-49
L'abbondanza del cuore ...

Signore, Signore ... Quante volte anche io mi sono rivolto a Te con questa invocazione, sperando nel tuo aiuto, cercando la tua consolazione ...
Magari cercavo una risposta che fosse come io la volevo, e forse anche più volte sono stato deluso.
Ogni giorno faccio esperienza di uno stacco tra parola e vita: è qualcosa di diabolico, nel senso che è proprio del diabolico la divisione, la frattura tra ascoltare la parola e non viverla nella quotidianità. Dico di ascoltare, ma poi, non obbedisco, non faccio quella parola ... È così vivo in me la divisione.
Tu mi ripeti anche oggi che la tua parola è da sempre e che non hai smesso di parlare al mio cuore, anzi, le tue parole hanno riempito il mio cuore con sovrabbondanza, ma anche questo a volte non mi è bastato. Non ho colto l'occasione per ascoltare e per lasciare che la Tua parola si ponesse a fondamenta della mia "casa", dei miei pensieri, dei miei desideri, della mia vita. Sto scoprendo che la tua parola è sempre fondamenta, e se non lo è viene travolta dalle acque della quotidiana indifferenza. 
Ma quando anche su una sola Tua parola riesco a mettere un briciolo di attenzione, allora mi sembra proprio che la tua Parola non solo sia fondamenta ma edifichi la "casa" e mi inviti a prenderne dimora. "Signore, Signore, metti in me il desiderio di abitare la tua o parola, di dimorare anche oggi in essa".

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