sabato 19 settembre 2020

1 Corinzi 15,35-49 e Luca 8,4-15

Produrre frutto con perseveranza... Il nostro rapporto con la Parola di Dio, ascoltata, passa anche per la "upomoné", parola greca che traduce la perseveranza, come anche la pazienza, la resilenza (resistenza), il sopportare, il tollerate, il rimanere ecc... La seconda parte della parabola del seminatore del Vangelo di Luca mette in evidenza per ogni condizione del buon seme gettato, la variabile "negativa", ovvero la conduzione in cui la Parola perde di efficacia nella vita di chi ascolta. Oggi di fronte a circa il 50% di indifferenti e al 25% di atei dichiarati (fonte: Gente di poca fede, Franco Garelli, il Mulino 2020; Italia Oggi, del 4 settembre 2020) come non interpretare la realtà alla luce di queso spiegazione che entra nella dinamica della parabola stessa. Nella spiegazione ci sono tre condizioni che sono molto importanti e da notare: - il destino dei semi caduti sulla strada è determinato dal: "diavolo che porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati"; - il destino dei semi caduti sulla pietra/roccia è condizionato dalla impossibilità generare radici vive: "non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno"; - il destino del seme caduto tra i rovi è imprigionato nelle spire del mondo e delle sue vanità: "dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione". L'ascolto della Parola, non è un semplice atto di intelletto e di ragione, ma è veramente l'esistenza da discepolo che si forma nella prova come ascolto nella fede e attraverso la fede; come perseveranza e resistenza nelle avversità e come discernimento della vita mediante la stessa Parola, per poter giungere a maturazione. Ascoltare quotidianamente, senza stancarsi e perdere la fiducia, è di per sé quell'esercizio di pazienza, ed è la condizione del discepolo che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, cioè disponibile, la custodisce e produce frutto, in forza della sua stessa perseveranza.

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