giovedì 1 aprile 2021

Divina amicizia ...

Esodo 12,1-8.11-14 e Giovanni 13,1-15 - Giovedì Santo 


L'amore è relazione, non sentimentalismo. Parliamo di amore, ma il più delle volte releghiamo questa parola al sentimento, alle emozioni, all'aspetto affettivo che si manifesta in gesti e atteggiamenti che in verità ne esprimono solo una parte.
Ciò che Gesù rivela nell'ultima cena è il suo amore per i discepoli, un amore che investe e coinvolge tutta la sua vita, tutta la sua capacità relazionale.
Con quel Gesto Gesù non da valore semplicemente al servizio ai fratelli, o all'alto significato della carità. Ora provo a immaginarmi nella sala della cena insieme agli altri discepoli ...: Con quel gesto Gesù tocca la mia umanità, mi si offre in tutta trasparenza e umiltà: Gesù si spoglia davanti a me. Si chiama davanti a me, quasi per adorare la mia umanità, ma mia fragilità, e con estrema dolcezza tocca la mia carne. Stringe fra le sue mani i miei piedi e li accompagna nel catino. Mai mi sono sentito condotto così fortemente dalle sue mani, mai mi sono sentito così toccato dalle sue dita.
Ora versa dalla brocca quell'acqua che sento scorrere sulla mia pelle e la sento viva, fresca e liberante. Prende ora un asciugamano e con tenerezza avvolge i miei piedi li strofina con dolcezza e con un bacio si allontana da me. Tutto questo non è un segno, ma è quanto amore Gesù ha per me è con ciascuno di noi; è un segno ma è anche l'esempio di ciò che ciascuno può essere per i propri amici, per i propri fratelli.
È da questo amore che nasce la comunità dei discepoli di Gesù, da tanto amore nasce la Chiesa di Cristo.

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