mercoledì 8 dicembre 2021

A te o Maria, Giuseppe offre questa Chiesa.

Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Luca 1,26-38

Immacolata concezione di Maria


Un anno fa, in questo giorno abbiamo iniziato l'anno dedicato a Giuseppe, un tempo nel quale ci siamo messi, forse senza troppa consapevolezza, sotto la sua protezione, in questo tempo segnato dalla epidemia virale. Ci siamo messi sotto la sua protezione certi del suo stile di uomo giusto, capace e tenace nel custodire la propria sposa e quel bambino che gli era stato affidato. Il papa ci ricorda che: "San Giuseppe è l'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta; in lui troviamo un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in "seconda linea" hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza".
In questo anno Giuseppe ha accompagnato il nostro cammino di Chiesa e di comunità credente, nel nascondimento e nella presenza discreta e silenziosa, testimoniandoci e insegnandoci, ancora una volta che occorre ripartire da Betlemme e da Nazaret, recuperando lo sguardo sulle periferie geografiche ed esistenziali, e la “capacità di discernere e valutare l’essenziale”. Impariamo quindi da San Giuseppe a dare importanza a ciò che gli altri scartano.
Ecco perché, la scelta di Betlemme e Nazaret ci dice che la periferia e la marginalità sono predilette da Dio. Non prendere sul serio questa realtà, “equivale a non prendere sul serio il Vangelo e l’opera di Dio, che continua a manifestarsi nelle periferie geografiche ed esistenziali”. Le periferie sono le realtà quotidiane della vita, dove l’uomo sperimenta la lontananza da Dio e dove la Chiesa in uscita deve portare il Vangelo. Ma quali sono queste periferie umane?
- la pandemia globale sotto gli occhi di tutti, che segna la vita trasversalmente del mondo globalizzato ricco e di quello povero;
- i conflitti locali e internazionali; ci sono 35 conflitti in corso nel mondo;
- il crescente impatto del cambiamento climatico, con tutti i problemi legati ai drammi ambientali, alluvioni, siccità, desertificazione, innalzamentro dei mari, scioglimento del ghiaccio dei poli;
- le migrazioni di intere aree geografiche, lo spostamento di intere masse umane dal sud al nord del mondo; prima di essere un problema, sono una realtà e una condizione in cui viviamo.
- le varie forme di ingiustizia, razzismo, violenza, persecuzioni, come in ultimo l'Afganistan;
- la crescente disuguaglianza ... La crescita della povertà e l'indifferenza di una elite mondale di pochi ricchi.
Questo solo per citare alcune situazioni emergenti.
Inoltre anche la Chiesa nel suo interno, è mandata in uscita ed è segnata dal dramma di essere periferia umana: la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili a causa di abusi sessuali, abusi di potere e abusi di coscienza perpetrati da un numero significativo di membri del clero e persone consacrate.
Detto questo, ci troviamo in un momento cruciale nella vita della Chiesa e del mondo.
La pandemia di COVID-19 ha fatto esplodere le disuguaglianze esistenti; ma questa crisi globale ha ravvivato la nostra consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca e che «il male di uno va a danno di tutti» (Fratelli tutti, n. 32).

Tutto questo non esprime solo problemi da affrontare o la ricerca di risposte, ma offre anche un’opportunità per promuovere la rivitalizzazione della Chiesa in un momento critico della storia umana; molte Chiese locali stanno interrogandosi sul cammino da seguire, sul che cosa fare. Anche la Chiesa di Imola, e le sue comunità - compresa la nostra unità pastorale - sono chiamate attraverso l'ascolto della base a rinnovare sé stesse a partire dall’azione dello Spirito Santo, ascoltando insieme ciò che Dio ha da dire al suo popolo. Questo ascolto  permetterà di esprimere una maggior comunione gli uni verso agli altri e insieme aprire l'orizzonte del nostro vedere rispetto ai fratelli cristiani e a quelli di altre tradizioni di fede. A Maria, oggi, Giuseppe offre questa Chiesa in cammino e questo nostro mondo fragile e limitato, ma ugualmente lo offre a colei che essendo la piena di grazia, ancora una volta può riversare su tutti gli uomini il mistero di amore che è il verbo che si è fatto carne nel suo grembo. Giuseppe offre, affinché Maria riempia di grazia e di salvezza il mondo intero.

Nessun commento:

Posta un commento