sabato 4 dicembre 2021

Autenticità dei sentimenti di Gesù

Isaia 30,19-21.23-26 e Matteo 9,35-10,1.6-8


Nella prossimità con la gente, che Gesù arriva a paragonarla a un gregge senza pastore, Gesù è preso da una sorta di compassione, vedendo come il regno dei cieli si lega alla loro vita quotidiana, alle fragilità, ai limiti e alle sofferenze: "... erano stanche e sfinite".
I sentimenti di Gesù sono veri, immediati, umani ... Questo deve farci pensare come il figlio di Dio non è impassibile ed estraneo alla condizione umana, anzi, ne compatisce la drammaticità, assumendo pienamente la nostra natura legandola alla sua natura divina, cioè alla sua vita eterna e di pienezza, cioè una vita capace di esprimere e generare un amore che veramente porta a pienezza e che salva.
Nel compatire di Gesù non dovremo mai leggere commiserazione, ma partecipazione vera ed attiva, per amore nostro, alla condizione della nostra natura.
È in questo contesto che va ripensata pure la preghiera del Signore per gli operai della messe ... Forse dovremo purificare questa supplica da certi schemi clericali, e rinnovare anche noi la stessa preghiera, che vuole essere prima di tutto una richiesta di cura per un "popolo" stanco e sfinito, più che una richiesta legata alla scarsità del numero dei preti

Nessun commento:

Posta un commento