giovedì 9 dicembre 2021

Dell'avvento non abbiamo mai capito nulla!

Isaia 41,13-20 e Matteo 11,11-15

Il tempo dell'Avvento non sarà mai qualcosa di sconvolgente. A volte abbiamo la pretesa che l'esperienza quotidiana della fede possa finalmente esprimersi in una rivincita rispetto a tutto e tutti coloro che sono stati scettici e indifferenti ... Questo atteggiamento o sentimento non è buono, né per noi e neppure per gli altri.
Ma già ai tempi di Gesù e ai tempi di Giovanni Battista l'attesa messianica veniva sostanzialmente confusa e disattesa. Confusa con un progetto di liberazione politico e belligerante, disattesa perché alla fine la venuta del Signore fu tra le righe di altre vicende storiche e umane: se non fosse stato per la testimonianza degli apostoli, tutta la vicenda di Gesù di Nazareth non sarebbe mai apparsa all'orizzonte della storia conosciuta. È un Dio di periferia, un Dio marginale quello che agisce nella storia del mondo. È un Dio che non cerca la certificazione della sua presenza, come neppure consenso e sostenitori. Ma il suo avvento entra e abita la nostra stessa attesa, la nostra stessa speranza; abita nella nostra possibilità di rendere l'umano capace di mistero! Ecco che, quando la nostra umanità alza lo sguardo al cielo finito, il mistero la invade e con il mistero la "Sua venuta". L'avvento è una attesa che si realizza nell'attesa stessa, o meglio nell'atteso stesso!
Appunto il Vangelo di oggi ci ricorda che "chi ha orecchi, ascolti!"


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