giovedì 24 agosto 2017

Apocalisse 21,9-14 e Giovanni 1,45-51
Festa apostolo Bartolomeo
Un uomo in cui non c'è falsità ...


Uno sguardo, un giudizio? Ogni persona esprime nel vivere la propria identità, e Gesù ne rivela il contenuto profondo. Non è un giudicare, ma è una esperienza straordinaria che il Vangelo solitamente mette in luce. Si tratta infatti dello sguardo di Gesù del suo modo di guardarti: ti comprende nel profondo, accoglie la tua identità e la colloca all'interno di quella vocazione che è l'amore del Padre.
Vedendo Bartolomeo (Natanaele), Gesù, riconosce la sua trasparenza e limpidità (un israelita in cui non c'è falsità), e gli prefigura le grandi opere di Dio a cui parteciperà. Ciascuno di noi a partire da Natanaele (Bartolomeo) è visto da Gesù, ma questo sguardo non è quello di uno spettatore, è lo sguardo di chi amandoti, si prende cura di te. Natanaele esclama "tu sei il figlio di Dio, tu sei il re di Israele", tutto questo significa la compiacenza di essere visto dal Signore.
Ma ciascuno di noi, lo sguardo del Signore, come lo sta percependo? Come una ingerenza, un giudizio, una intimidazione? Come un amorevole cura? Come quello di un amico carissimo?

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