martedì 22 agosto 2017

Giudici 6,11-24 e Matteo 19,23-30
La felicità possibile e impossibile!

Quel giovane che si allontanò turbato e triste, non passò inosservato.
Gesù stesso commenta che per coloro che non Ascoltano la Parola, è impossibile trovare la felicità che nasce dalla Parola ... Sì, perché questo è il "senso" del Vangelo, narrare una felicità possibile. Quando le nostre cose (ricchezze) sono più importanti, affidabili, della possibilità che deriva dal Vangelo, allora è più facile infilare una fune da marinaio (cammello) in una cruna di ago, piuttosto che "entrare nel regno di Dio", cioè essere nella felicità.
... Voglio avere tanti soldi, un lavoro che non mi faccia fare fatica; voglio comandare, voglio fare carriera; voglio una bellissima casa, voglio solo due figli ecc... Questi sono spesso sono i nostri attaccamenti, le nostre ricchezze ...
Pietro rivendica, ingenuamente, di avere lasciato tutto ciò ... "Quindi cosa ne avrà in conseguenza?"
Gesù immediatamente corregge il tiro: Voi che avete lasciato voi stessi e le vostre ricchezze (attaccamenti) e avete seguito "Me", nella possibilità del Vangelo, vivete già ora la possibilità di realizzare il regno di Dio e nell'eternità possedere la piena felicità: "la vita eterna". Ma questa era la domanda del giovane che se ne andò triste per la risposta ...
La felicità passa dall'accettare di mettere tutto in discussione e di accettare che le sicurezze che mettiamo prima, possano non essere vere sicurezze.

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