mercoledì 16 agosto 2017

Deuteronomio 34,1-12 e Matteo 18,15-20
Il cielo è la terra sono legati!


E con questa notizia iniziamo la nostra giornata! Noi figli della cultura del post moderno-illuminato, di fronte a questa affermazione del Vangelo ne restiamo tra la l'incredulo e la sufficienza. Increduli, perché in forza della nostra ragione, è inconcepibile e primitivo pensare anche solo che il "cielo" sia lo spazio del mistero di Dio.
La sufficienza, in quanto la superiorità che abita i nostri ragionamenti non ci permette l'umiltà guardare "cosa c'è" oltre la realtà delle cose.
Il Vangelo di Matteo, in questa sequenza, nell'affrontare una regola di comportamento morale circa le difficoltà delle relazioni, ci ricorda che la comunione che noi generiamo nella libertà e nella fatica nel tempo, appartiene pure all'eternità. Ma questa situazione presa ad esempio, si dilata al punto di dirci che noi siamo tramite del mistero eterno di Dio nel tempo della nostra vita. Gesù, è sempre in mezzo a noi, e di questa sua esperienza ne fanno parte coloro che dilatano la mente alle possibilità della fede. La fede è ciò che scioglie e lega, sulla terra e nel cielo.

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