mercoledì 23 agosto 2017

Giudici 9,6-15 e Matteo 20,1-16
Il regno della imprevedibilità e meraviglia ...

Pietro, con la sua insistenza sulla ricompensa ha messo in luce una condizione comune a tutto il gruppo: "le loro aspettative future!
Nel momento in cui Gesù gli ha proposto di seguirlo, essi hanno accettato, ma non certo con la maturità e comprensione che noi oggi attribuiamo alla sequela.
Seguire Gesù è, nella vita del discepolo, a dir poco una progressione personale. La parabola degli operai nella vigna rivela una compressione straordinaria cieca la chiamata e le sue conseguenze. Il discepolo alla prima ora crede con entusiasmo, coinvolto da un progetto  come può essere il Vangelo (Nuova/Bella Parola); poi col passare del tempo (delle ore) l'entusiasmo cede il passo ai ragionamenti circa la convenienza della scelta fatta e del rapporto impegno di vita e fatica; è il tempo delle crisi, dei cedimenti, degli abbandoni ...
Ma il rinnovarsi costante, della chiamata di Gesù (ad ogni ora del giorno) richiama ciascun discepolo all'appartenenza al regno, e alla imprevedibilità e meraviglia della relazione con Gesù stesso: "non posso fare delle mie cose quello che voglio?" Questa esperienza genera approfondimento personale e genera maturità di scelta.
La parabola non è semplicemente descrittiva, non è una struttura letteraria ermetica; la parabola per un discepolo del regno dei cieli, è la possibilità di comprendere "cose nuove e cose antiche" ... 

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