venerdì 11 agosto 2017

Deuteronomio 4,32-40 e Matteo 16,24-28
Perdere la vita ...

Anche ieri nel Vangelo di Giovanni abbiamo meditato: "l'amante la vita di lui perde essa, e l'odiante la vita li lui in il mondo questo, per la vita eterna custodirà essa"; oggi in Matteo ritorna lo stesso concetto: "chi infatti voglia la vita di lui salvare perderà essa, ma chi perde la vita di lui a causa di me troverà essa" ...
Sembra fuori di discussione che per Gesù vivere una esistenza per sé  stessi è il modo migliore di perdere la propria vita ... cioè consegnare per sempre la propria vita al nulla.
La ricorrenza di questi concetti, attesta una insistenza del Signore, circa la qualità di vita del discepolo, la quale non può essere disgiunta da quella del suo Signore; infatti in forza di quel legame acquista significato e senso, al punto che l'evangelista Matteo ci informa anche di come entrare nell'esperienza di vivere per il Signore: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
Per Gesù perdere la vita per il regno dei cieli, si compie pienamente nella croce, ma non è una consegna al nulla, è un consegnare a vita per amore dell'uomo, all'amore che salva. Per ogni discepolo la croce è l'esperienza dell'amare, rispetto al quale imparare a donarsi, rinnegando se stessi, cioè perdendo i propri attaccamenti...

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