martedì 2 gennaio 2018

1 Giovanni 2,22-28 e Giovanni 1,19-28
Chi è l'anti-Cristo?

"Figlioli, chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio." La negazione dell'uomo, della sua dignità rivela il vero volto dell'anticristo. Nelle vicende umane degli ultimi secoli, ogni volta che si è scarnificato l'uomo rispetto a una ideologia, si è manifestata la negazione di Dio. Oggi, questa negazione non passa attraverso una ideologia sociale o politica, ma attraverso la soggettivazione della coscienza: ogni uomo è fautore della propria etica, della propria "Legge" e della propria morale. L'uomo non si pone davanti all'albero della conoscenza del bene e del male, interrogando se stesso di fronte alla rivelazione di Dio o meglio di fronte al mistero, ma ricercando nella propria coscienza interiore il lume della verità oggettiva: si auto fonda per assumere come criterio ciò che essa stessa idealizza in base alla soggettività del momento, più o meno condizionata dalla realtà circostante. Oggi l'uomo moderno pretende di assumere come criterio e assoluto sé stesso la risposta al "chi sei tu" e al "cosa di dici di te stesso". La risposta è la negazione di essere uomo, per assumere ancora una volta il concetto di essere Dio, essere in se stesso il tutto universale. L'anticristo è la negazione della nostra relazione attraverso il Figlio (Cristo), con Padre (Dio). L'anticristo è una sorta di schizofrenia antropologica, negazione e contemporaneamente esaltazione di sé stessi.

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