giovedì 4 gennaio 2018

1 Giovanni 3,7-10 e Giovanni 1,35-32
In noi dimora un germe divino ...

1 Giovanni distingue nettamente tra i figli del diavolo e i figli di Dio: "chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello".
Praticare la giustizia significa compiere le stesse opere di Giustizia del Signore: "Chi pratica la giustizia è giusto com'egli [Gesù] è giusto".
Da queste poche parole si comprende la necessità di una famigliarità intensa, profonda e continua con il Signore. Ciò che viene narrato nel Vangelo è l'avvenimento che inaugura questa famigliarità. La nostra esperienza di fede non può limitarsi a un atto di ragionevolezza, e neppure alla celebrazione della liturgia; queste sono espressioni seconde del dimorare presso il Signore. La nostra fede si genera nello stare con Lui. Stare con lui implica una condizione della realtà: significa tempo dedicato a Lui (compagnia); significa conoscenza della sua Parola (lettura); significa ascolto della sua Persona (meditare e gustare); significa cambiamento (la mia vita per Lui).
Spesso confondiamo il dimorare presso Lui con l'essere a conoscenza conoscenza di Lui ...

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