martedì 16 gennaio 2018

1 Samuele 16,1-13 e Marco 2,23-28
Lo Spirito irruppe su Davide ...

"Eccolo è lui, ungilo!" Con questo ordine Dio garantisce la sua fedeltà alle promesse fatte ad Abramo, a Isacco e Giacobbe. Se nell'antichità la promessa si realizzava attraverso l'unzione di un "prediletto" (perché tra i suoi figli mi sono scelto un re), in Cristo questa unzione diviene predilezione per ogni uomo, e quel segno dell'unzione fata dal  profeta, per consacrare il re, diviene il medesimo segno che consacra ogni discepolo di Cristo. Questo segno prefigura, anticipa e profetizza per sempre il compimento e la piena realizzazione della salvezza per tutti i popoli. Ciò che mi suscita commozione e stupore è la Parola "irruppe". Infatti in altre traduzione si legge: "si posò sopra ...", cosa ben diversa dall'irruppe. Nella consacrazione mediante l'unzione ciascuno di noi, è travolto da una piena, dallo straripare della grazia, dall'abbondanza dei doni della presenza di Dio. Si apre una "falla" negli argini della storia e della vita personale, irreparabile. Ogni tentativo di arginare lo Spirito con i nostri mezzi umani, che in questo caso sono la mancanza di amore a Dio, il peccato, la codardia, la non testimonianza ... si mostreranno alla fine inefficaci. L'irruzione dello Spirito, infatti, è"da quel giorno in poi" ... in eterno! Questo è il gustare le cose di Dio, dimorare nelle due cose!

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