sabato 6 gennaio 2018

Isaia 60,1-16 / Salmo 71 / Efesini 3,2-6 / Matteo 2,1-12
Solennità dell'Epifania
Come vivere la manifestazione del Signore?


Vorrei che oggi le Parole della Liturgia non fossero il copione di una sacra rappresentazione ma che risuonassero con la potenza della voce di Dio e fossero le voce della sua manifestazione.
La prima lettura è una profezia di Isaia che dice che a un dato momento "il Dio con noi" si rende visibile, e diviene luce nella tenebra, una luce così brillante che tutti i popoli cammineranno alla Sua luce.
Sarebbe bello che oggi nelle nostre famiglie volessimo metterci anche noi alla Sua luce, per godere almeno per un momento del suo splendore: ciò significa rinunciare per un momento a noi stessi, alle nostre pretese, ai nostri pregiudizi, alle nostre durezze. Rinunciare ai nostri piccoli conflitti, imparare la pazienza di volersi bene perché siamo tutti dei poveretti. Riconoscere che la tenebra è la mia durezza e rigidità; la tenebra è quando non sono disposto a rinunciare alle mie pretese.
È possibile un minuto soltanto mettere da parte il peggio di noi, per lasciare che la luce ci illumini nel cammino che porta a Lui? Che soddisfazione vedere che la comunione, la pace, la gioia sono a portata di mano, ogni volta che sono disposto a rimettere tutto in gioco; ogni volta che rinuncio alle chiusure verso gli altri e imparo a rieducare me stesso.
La seconda lettura ci ricorda una cosa che forse non abbiamo ben capita: "a tutti noi, battezzati e popolo di Dio è affidato il mostro della grazia, cioè la rivelazione di Dio."
La forza delle profezie, la verità del Vangelo, la grazia dei sacramenti ... Tutto ciò che riguarda il mistero di Dio oggi ci è affidato e si rivela attraverso la nostra esperienza e vita quotidiana.
Credo proprio che oggi dobbiamo passare dalle immagini alla concretezza, noi siamo fatti per essere sua manifestazione.
Il Vangelo ci mostra "I Magi", essi hanno seguito la Sua stella. I Magi hanno scrutato le scritture; i Magi sono venuti qui per adorarlo ... Ma i Magi son pure ripartiti per i loro paesi, cioè hanno ripreso un cammino a partire da quel bambino, da quell'adorazione.
Forse ci manca questo in famiglia ... Non riusciamo a pensare la nostra famiglia come luogo e spazio in cui abita il mistero. Forse l'abbiamo troppo avvilita con la nostra mediocrità, svuotata del mistero di essere un segno sacro; troppe volte ci siamo scontrati senza poi chiedere il perdono reciproco.
Ecco che Epifania del Signore Significa riprendere il cammino, come i Magi, perché anche io come loro ho adorato il bambino, ho visto, ho creduto, ho amato, ho condiviso con il Signore la scoperta di Dio attraverso quella "Santa famiglia" ... Immagine ora riflessa della mia famiglia. Ho imparato a vedere nella umanità di chi ho attorno la stessa umanità del Signore Gesù ... 
Se adoro la sua, umanità, devo adorare anche quella di mio padre, di mia madre, di mio figlio e mia figlia, di mio marito e di mia moglie. In questo modo scoprirò che nelle relazioni umane si tocca il mistero dell'incarnazione del Verbo.

Nessun commento:

Posta un commento