domenica 4 marzo 2018

Esodo 20,1-17 / Salmo 18 / 1 Corinti 1,22-25 / Giovanni 2,13-25
La libertà che deriva dalla legge

Almeno una volta all'anno, come oggi, occorre riconquistare uno spazio di libertà ed eliminare il "consumo che ci consuma" ... ciò che ci consuma dal di dentro.
Gesù nel tempio scaccia fuori tutto ciò che "consuma" la libertà di quel luogo.
La sua rabbia, la sua forza ... Non sono reazioni isteriche o sproporzionate, quasi da integralista e da osservante della legge ...
Per vivere la Pasqua non puoi permetterti che il mistero della liberazione dal peccato sia consumato da una realtà che si è infiltrata nella religiosità e come un cancro da dentro la divora.
La nostra libertà cristiana, il nostro cammino di liberazione corre il rischio di non avere nessuna possibilità di riuscita. Perché confondiamo la libertà cristiana con il liberismo culturale.
Ma la nostra libertà è libertà dal male, e il cammino di liberazione è un percorso nel quale riscopri la bellezza e il senso di una vita secondo Dio, quindi evitando il peccato, imparando a rinunciare al male per vivere nella libertà.
Ma quando scendiamo a compromesso col peccato, è come quando si andava al tempio a fare un sacrificio e a giustificare il peccato con due tortore o col pagamento di qualche elemosina.
Gesù si arrabbia, umanamente mostra tutta la sua forza e determinazione ... Ma la rabbia di Gesù è proporzionata alla libertà che il suo gesto provoca.
Il cammino di liberazione passa in questa terza domenica di quaresima attraverso i gesti forti che scuotano ma nostra inerzia e le nostre schiavitù del quotidiano, quelle stesse schiavitù a cui come cristiano sono richiesto di fare rinuncia.

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