venerdì 2 marzo 2018

Genesi 37,3-38 e Matteo 21,33-43.55
La pietra scartata ...

Leggendo l'inizio della storia di Giuseppe occorre chiedersi se siamo di fronte a una narrazione che vuole essere un insegnamento oppure se in verità la narrazione fa riferimento a un qualche fatto accaduto realmente. Cosa cambia?
Cambia notevolmente la consapevolezza circa ciò che è accaduto! Si rinnova infatti nel racconto di Giuseppe quell'odio che anche noi mascheriamo e copriamo per giustificare il desiderio di uccidere il nostro fratello. Quante relazioni sono infiltrate di odio; quanti giudizi e pregiudizi sono animati da un odio ingiustificato; quanto odio è rivestito da durezza, indifferenza e desiderio di vendetta? La nostra natura umana è capace di generare l'odio al pari dell'amore; è la nostra inconsistenza radicata nel peccato originale. Ma questo odio cosa rappresenta? È assurdo ma rappresenta la ribellione all'amore, la ribellione verso chi ci ama. L'uomo, per portare a compimento sé stesso ha bisogno dell'amore, ma pur di non mendicare l'amore è disposto a scartarne ogni possibilità di esperienza. Ogni tanto occorrerebbe mettere a nudo le esperienze di odio che trovano dimora nel nostro cuore; occorre un buon esame di coscienza.

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