martedì 20 marzo 2018

Numeri 21,4-9 e Giovanni 8,21-30
"... Faccio le cose che gli sono gradite ..."

Con tutto ciò che Gesù ha fatto, è inverosimile pensare come il suo consenso sia precipitato dalle stelle alla polvere della terra. Ma a leggere la storia del popolo di Israele, questa sembra proprio una costante: ogni volta che che la rivelazione di Dio Padre si fa prossima e si accosta alla vita degli uomini, questi si discostano e si allontanano. Un amico mi ha lasciato questo detto di Confucio: "quando fai qualcosa, sappi che avrai contro: quelli che volevano fare la stessa cosa, quelli che volevano fare il contrario e la stragrande maggioranza di chi non voleva fare niente". Credo che questa sia stata la condizione in cui si è trovato ad agire Gesù nel suo tempo ... E immagino anche il suo animo e la sua fatica umana. Peccato che questo suo agire non era suo ma di colui che lo ha mandato: era l'agire del Padre. Quante volte anche nella Chiesa, nelle Parrocchie di fronte alle azioni e all'agire pastorale, poniamo noi stessi e i nostri "saggi pregiudizi" distruggendo sul nascere l'agire di Dio. Fortunatamente chi fa le cose del Padre è sostenuto da un amore che consola è pur nella fatica non si scompone, pur accusando il colpo, del crollo del consenso.

Nessun commento:

Posta un commento