lunedì 17 settembre 2018

1 Corinzi 11,17-26.33 e Luca 7,1-10
Lo stile di una comunità cristiana

Sia la lettera ai Corinzi che il Vangelo di Luca ci suggeriscono lo stile di una comunità cristiana. Ciò permette a noi di saggiare i nostri sentimenti e pensieri rispetto al modo che Paolo e il Signore ci suggeriscono.
Pur riconoscendo il dramma della divisione, della superbia e della mancanza di carità, Paolo non si limita a rimproverare la comunità di Corinto, egli riporta tutto alle Parole di Gesù nell'ultima cena; quasi a ricordarci, sempre, che è da quel segno di comunione che la comunità dei discepoli ha origine.
La comunità non è aggregarsi per organizzare progetti pastorali; non è lo stare insieme per simpatia; non è neppure il ripetere azioni rituali che ci servono per gratificare la coscienza. La comunità credente non è strumentale, non può esserlo!
La comunità è prima il vincolo di comunione dei discepoli che attende e accoglie ora, il Signore che viene. L'Eucaristia è il Signore che viene ora per incontrare ogni discepolo, ogni uomo è realizzare visi la comunione. Ma questo segno anticipa pure la sua venuta definitiva. Ogni comunità allora è profezia del suo ritorno. La comunità è autentica quando la fede prevale sul personale, quando lo stile apostolico è scelto prima di qualsiasi cosa, quando il desiderio di esserci per Gesù rende importante l'esserci per tutti: "... aspettatevi gli uni gli altri".

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