giovedì 13 settembre 2018

1 Corinzi 8,1-13 e Luca 6,27-38
Conoscere e non conoscere, questo è il problema ...

Paolo ci introduce in una conoscenza delle cose e della realtà che si fa carico della vera sensibilità umana. Conoscere non è sapere delle cose, delle nozioni: sarebbe orgoglio.
La vera conoscenza e la comprensione secondo l'amore di Dio in noi. Che bello poter conoscere attraverso l'esperienza del comprendere, cioè prendere dentro di sé per farne parte con la propria esistenza. Ecco allora che vera conoscenza è cercare in ogni modo di capire il mistero che ci sta di fronte, soprattutto quando il mistero si chiama uomo. Per cui anche che sulla questione della "carne offerta agli idoli", Paolo non applica una regola di moralità, ma con lo sguardo di chi comprende il mistero del fratello, "se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello". In questo modo Paolo, dimostra come il Vangelo di Gesù sia completamente e sempre la sua regola di vita: "E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro".

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