martedì 18 settembre 2018

1 corinzi 12,12-31 e Luca 7,11-17
Desiderate, intensamente, i carismi più grandi!

Che bella espressione conclusiva: desiderate ... è la mancanza delle stelle (come da etimologia Latina) per cui possiamo intendere il verbo come percezione di una mancanza e, di conseguenza, come sentimento di ricerca appassionata, appunto come dice Paolo, intensamente. Che cosa dobbiamo intensamente cercare? Il carisma più grande! Questo carisma non si configura tra i doni che si sperimentano nella comunità, elencati in ordine di importanza, ma si lascia intendere che il carisma più grande è la carità, cioè l'amore come frutto della comunione.
Una comunità che si educa alla comunione; che si relaziona nel vincolo di comunione; che si corregge in forza della comunione e per realizzarla; che si responsabilizza nella comunione, genera l'amore che è la carità.
È questa l'esperienza di un corpo fatto tra tante membra: il fine di quel corpo è la comunione, ma la comunione si esprime nella carità: l'amore per il solo corpo e tra le varie membra. Ma questa condizione non è forse quella prefigurata dal Signore nella Eucaristia? La comunione del corpo ecclesiale significa l'Eucaristia, unico corpo del Signore, donato è spezzato per essere uno, ma tutti sappiamo bene che quel pane è la manifestazione piena e gloriosa dell'amore di Gesù per noi!

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