sabato 15 settembre 2018

Ebrei 5,7-9 e Giovanni 19,25-27
Memoria della B.V. Addolorata
Reso perfetto ...

Il verbo del “perfezionamento” dell’umanità di Cristo (in greco teleiotheis) è il termine tecnico anticotestamentario che indicava la consacrazione dei sacerdoti. Ma questa consacrazione di Cristo non avviene attraverso un rito, bensì in una vicenda esistenziale e storica, attraverso la solidarietà piena con l’umanità nel soffrire e nel morire.
La prima lettura di questa memoria di "Maria addolorata sotto la croce" ci riconduce immediatamente al fatto concreto della passione di Cristo - cui Lei è intimamente unita - mettendo in evidenza la concretezza della vicenda è il mistero che nella sofferenza ugualmente si compie: la consacrazione del Cristo, cioè la piena offerta della sua vita come piena manifestazione della gloria di Dio Padre.
Non sono indubbiamente discorsi facili, la sofferenza il dolore, la morte mettono in evidenza a nostra creaturalità fragile e caduca, ma proprio per questo espressione vera di umanità. Gesù non si sottrae a questa condizione umana e nell'orto degli ulivi, sperimenta tutto ciò che l'umano può toccare come profondità dell'angoscia. L'essere perfetto, risiede nel perseverare in quella condizione nella volontà di comunione e donazione al Padre: "Però non come voglio io, ma come vuoi tu!"
È attraverso questa esperienza di sofferenza e libertà, di obbedienza e solidarietà che è portato a perfezione l'uomo Gesù! 

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