martedì 25 settembre 2018

Proverbi 21,1-13 e Luca 8,19-21
Come la parola di Dio ci costruisce ...

Esercitarsi nel fare la volontà di Dio ... Esercitarsi a partire dall'ascolto della sua Parola ...
Ogni mattina, quando recitiamo il padre nostro - perché un cristiano, al mattino, all'inizio della sua giornata, ripete le parole che diceva Gesù al Padre - chiediamo che sia fatta la Sua volontà, una volontà che dal cielo si concretizza sulla terra nella vita di tutti i giorni, nella nostra quotidianità. Fare la volontà di Dio genera la figliolanza, la famigliarità, la comunità, è quindi ben altro che assolvere a dei voleri/doveri divini.
Chi si pone in ascolto della Parola dà origine al processo interiore e morale che lo pone in relazione con la volontà di Dio, questo genera la nuova famigliarità: "mia madre, i miei fratelli sono questi"!
Ma che cosa vuol dire fare la volontà di Dio? Innanzi tutto credo possa riconoscersi nel porsi in ascolto del risuonare della Parola nel nostro cuore, ogni volta che la Parola è gettata in noi e cerca di radicare.
La volontà di Dio è il perdurare e il dimorare in noi della Parola, è quella attrazione alla verità, alla bellezza e alla bontà che - ben diversamente da un adeguarsi a un precetto - un discepolo sente in cuor suo come appartenenza a quel mistero che percepisce più grande di sé, ma nello stesso tempo se ne percepisce parte.

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