venerdì 18 ottobre 2019

2 Timoteo 4,10-17 e Luca 10,1-9
Festa di San Luca evangelista
Identità del discepolo ... missionario

Leggendo il brano della lettera seconda di Timoteo, come pure il Vangelo di Luca - nel tentativo di decifrare un senso vivo e autentico della Parola - mi sento provocare rispetto alla identità di chi segue Gesù, perché chiamato alla sequela. Nelle parole di Paolo, una grande desolazione per la sua solitudine: i suoi compagni non ci sono più, il suo ministero è in crisi, e ormai sembra un uomo rassegnato, se non fosse per la completa e piena fiducia in Gesù, nel maestro, che anche in quel momento si dimostra fedele: "Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero". Tutti i battezzati sono dei chiamati per annunciare con la vita il Vangelo di Cristo. È da questa mossio-vincolo che deve emergere la consolazione del Signore vicino! La sua vicinanza come esperienza tangibile nell'annuncio. Forse occorre fare allora una riflessione circa la nostra modalità, il nostro modo di annunciare il Vangelo! L'annuncio non può essere conservazione dell'odinario; non può essere omiletica domenicale e neppure amministrazione dei sacramenti, pur anche dopo un bel corso di preparazione. Forse occorre proprio discernere la pastorale di conservazione che abbiamo elaborato in questi ultimi secoli rispetto al vivere il Vangelo come esperienza di comunicazione e condivisione. Quando Gesù invia i settantadue, li manda prima di tutto a incontrare la vita della gente, ad entrare ed essere accolti nelle loro case, a essere sostenuti dalla loro carità è gratuità. Lo stile dell'annuncio originario, apostolico è essenzialmente appoggiato sulla Parola del Signore e sulle conseguenze della sua accoglienza. Esiste uno stile di vita cristiana meno affardellata dalle sicurezze e dagli schemi pastorali; un "programma" che è lo stile del Vangelo:
- la quotidianità come spazio di accoglienza bidirezionale (senza distinzione e senza incentivi economici e sussidi);
- la vita come opportunità della carità e della misericordia (il recupero dell'umano prima del giudizio per l'umano; ... i lupi sono e restano capaci di divorarti);
- la sobrietà nelle scelte e nello stile di vita (non occorre avere tutto sotto controllo, essere tutelati in tutto ... Occorre anche affidarsi alla provvidenza, che è un atto di fede esplicito).

Nessun commento:

Posta un commento