mercoledì 2 ottobre 2019

Esodo 23,20-23 e Matteo 18,1-5.10
Santi angeli custodi
Il mio messaggero è davanti a te ...

Quando Gesù utilizza il bambino come immagine per proporre l'appartenenza al regno dei cieli, introduce ed utilizza anche una categoria ben nota a tutta la "Scrittura", quella dell'angelo. Se non ci convertiamo cioè se non torniamo a pensarci come i bambini che tendono la mano e si lasciano condurre, non entreremo nel Regno dei Cieli. L'angelo rappresenta, biblicamente, una figura di mediazione, di protezione, di vicinanza ... Il messaggero della volontà di Yhwh; esso riconduce alla relazione con Dio Padre. Credo che occorre, allora, andare ben oltre l'idea dell'angelo come reminiscenza astrale propria della cultura Mesopotamia. Gesù presenta l'angolo come un vero protettore, quasi un vendicatore di quei bambini che essendo i piccoli, essendo i fragili, gli umiliati; essendo coloro che sono normalmente non apprezzati e considerati, essi sono i prediletti di Dio, per cui eredi del Regno dei Cieli.
Abbiamo bisogno degli angeli per tornare ad essere come bambini. Abbiamo bisogno degli angeli per essere condotti, come il popolo di Israele, alla libertà della terra promessa. La figura dell'angelo al di là di ogni infantilismo e preconcetto ha un enorme significato teologico, per richiamarci alla presenza di Dio che non si discosta dalla nostra esistenza, anzi l'angolo testimonia come la nostra esistenza appartiene a Dio, e a Lui appartiene tutta la nostra vita in conversione; cioè in quel processo di umanizzazione che ci matura fino ad essere volontà di Dio.

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