sabato 26 ottobre 2019

Romani 8,1-11 e Luca 13,1-9
Una pianta di fico 

Il padrone era venuto a cercare frutti, cercava i dolci frutti del fico. Grande aspettativa quanto grande è la delusione di non trovarne.
Di particolare nel fico è certamente la modalità attraverso la quale i "frutti" giungono a maturazione, e l'occasione stagionale non sempre così chiara e definita (da giugno a settembre). Anche Gesù uscendo da Gerusalemme maledisse un fico perché non aveva frutti, solo foglie, ma l'evangelista annota che non era la stagione dei fichi maturi. Il brano di Luca era partito da alcuni fatti accaduti a Gerusalemme, situazioni che avevano sconvolto la vita degli abitanti della città. È in quel contesto Gesù interroga la coscienza dei credenti sulla necessità di convertirsi. Ogni giorno la vita e le situazioni che accadono chiedono una risposta che per chi crede, cioè una occasione di conversione, una occasione per invocare la presenza di Dio, e la luce di un discernimento che non sia solo ragionevole, ma frutto di grazia, e dello Spirito. Di fronte alla durezza e crudeltà della vita, Gesù suggerisce di non adagiarsi in una triste rassegnazione ma di stare nelle cose con prudenza, fortezza e temperanza. Sono queste le virtù che generano il frutto del discernimento della vita. È questo il frutto che il padrone cerca nella pianta di fico. Ciascuno di noi è così invitato a prendersi cura del proprio discernimento affinché con prudenza ci si muova nelle situazioni, si smuova il terreno; con fortezza si tagli ciò che è infruttifero, e con temperanza si concimi con la grazia e la vita spirituale.

Nessun commento:

Posta un commento