giovedì 17 ottobre 2019

Romani 3,21-30 e Luca 11,47-54
Cosa state facendo!

Quello che dici, quello che fai, non ci va più bene! Tu sei "diverso" da noi, non ti adegui alla convenzione socio-religiosa che è ormai condizione diffusa della vita del popolo. Tu ti ergi come cardine di una realtà nuova, di una giustizia che si fonda sulla misericordia, "perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù". 
Le parole della lettera ai romani traducono pienamente la centralità dell'annuncio che Gesù fa di fronte a tutti, scribi, farisei, sacerdoti, popolo ... L'evangelista Luca in modo esplicito e senza mezzi termini ci da' i connotati del clima che Scribi, Farisei e dottori della legge stanno suscitando intorno a Gesù: "ed essendo uscito ... cominciarono violentemente a provare rancore e a provocare lui nel parlare su molte cose, stando in agguato di lui per catturare qualcosa da la bocca di lui". Siamo di fronte non a una semplice ostilità o contrapposizione, ma all'inevitabile crescendo del disumano che trasforma gli uomini in cacciatori e Gesù è la preda da cacciare e uccidere per essere ostentata come trofeo. 
I vari "guai a voi" beghe Gesù esibisce, sono ben più di una minaccia, se fossero minacce tutto si giocherebbe sul piano della contrapposizione, ma in essi è contenuta la lettura di commiserazione: "poveri voi, che cosa state facendo" ... La misura della iniquità è costantemente portata a pienezza! (...) Uccisori di profeti; (...) occultatori della verità. È l'impero delle tenebre, è la ora della iniquità. In tutto questo l'unica risposta di cui Dio è capace, è il suo figlio: "la giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono"; e il suo grido, sconcertato che solo può destare la coscienza: Guai a voi!... Sarebbe terribile!" Cosa state facendo!

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