sabato 5 ottobre 2019

Baruc 4,5-29 e Luca 10,17-24
La nostra vera gioia!

Il brano di Luca, propone una suggestiva inserzione: non semplicemente il racconto della "missione dei settantadue - che cosa hanno fatto - ma la descrizione della reazione di Gesù: sembra che la gioia di Gesù corrisponda all'esperienza della nostra soddisfazione per la missione compiuta.
Che cosa è stata l'esperienza dei discepoli? Che cosa ha voluto rappresentare? Quali conseguenze ha generato?
Tutte domande lecite che si condensano in una esperienza necessaria e basilare: essi hanno agito non tanto nel fare missione e annuncio, ma nell'essere mandati ad annunciare.
Essi hanno vissuto con la gente le stesse esperienze fatte con Gesù! La fraternità; la fiducia e la fedeltà al maestro; la comunione e la condivisione; l'accoglienza e la carità; la responsabilità come cura di ciò che mi è affidato.
Tutto ciò che hanno vissuto non era funzionale al loro essere mandati ad annunciare il regno di Dio; prima, e ancor prima, quella esperienza di missione ha rappresentato il luogo in cui essi hanno fatto esperienza della loro fede, della loro scelta di amore, del loro appartenere a Cristo. La gioia di Gesù è la gioia di chi si sente corrisposto dalla scelta di vita del discepolo. Non è una gioia derivante dall'aver "prodotto" il regno dei cieli, non è una gioia funzionale, ma dall'essere stato colmato di amore attraverso la corrispondenza delle scelte di vita. Credo sia questo il senso vero e profondo del fatto che i dei nomi dei discepoli sono scritti nel cielo: la nostra vita è nel cuore del Padre.

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