venerdì 11 ottobre 2019

Gioele 1,13-5;2,1-2 e Luca 11,15-26
Anche oggi viene il giorno del Signore ...

Più che una profezia, questa venuta del giorno del Signore, è in Gioele una constatazione e un desiderio permanente. Dopo aver chiesto la conversione del popolo tornato dal l'esilio, in un momento di prova - invasione delle cavallette/carestia - il Profeta, ottenuto il ravvedimento invoca la benedizione di Yhwh. L'intervento divino non tarderà a rivelarsi con tutta la sua forza: "È infatti vicino il giorno del Signore e viene come una devastazione dall’Onnipotente. (...) viene il giorno del Signore, perché è vicino, giorno di tenebra e di oscurità, giorno di nube e di caligine".Possiamo interpretare questa venuta di Yhwh sia per il tempo prossimo, nell'attualità della conversione, sia nel desiderio profetico del giudizio finale di Dio. Ma in entrambi gli sviluppi non cambia la convinzione circa la vicinanza del giudizio di Yhwh come sua partecipazione agli avvenimenti della vita dell'uomo in cammino per il compimento della storia. Può essere questa la chiave di lettura anche del Vangelo di oggi. Il regno di Dio, rappresenta e rende concreto il venire di Dio. Gesù stesso non solo lo annuncia, lui stesso lo vive nella sua persona nel suo agire per la verità, per il bene, per la salvezza dell'uomo e dell'universo intero. Quel dito di Dio, non è un dito puntato, per un giudizio di condanna, ma è un dito insieme deciso e discreto, che è capace di sfiorare le cose, per nulla alterare della libertà di cui l'uomo e la creazione sono dotate; ma ugualmente quel dito rappresenta la vicinanza del Padre nella novità di vita che è il suo regno. Quando anche noi siamo sfiorati dal dito di Dio, liberi dalle insidie del male e dall'orgoglio: la partecipazione al mistero di Cristo, è la nostra vita nuova (il regno dei cieli) che esprime, che il nostro giorno, è giorno del Signore!

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