martedì 29 ottobre 2019

Romani 8,18-25 e Luca 13,18-21
Perseverare per il regno

La prima immagine del Vangelo racconta il desiderio del regno dei cieli; desiderarlo fino al punto di porvi la dimora, come un uccello del cielo che fa il suo nido, costruisce la sua casa, colloca la sua vita e la sua stabilità sui rami di quella pianta di senape ...
La seconda immagine invece, ci dice come il desiderio del regno, perseverando, è fermento di cambiamento. Non è semplicemente un "crescere", ma è un trasformare e convertire la farina in un impasto che diviene pane, cioè una novità che dopo la cottura, diventa molto più buona. Queste immagini forniscono due provocazioni per il nostro discepolato. Seguire Gesù oggi, ancora più di secoli fa, regge nella misura del desiderio. Non si segue più un maestro per convenzione sociale: "sono nato cristiano per cui ..."
Ma lo si segue se il mio desiderio di verità, di giustizia e di pienezza corrisponde alla sua persona, al suo agire alle sue parole. È la comprensione del desiderio che mi apre alla disponibilità della sequela. Ma se il mio desiderio viene meno o si orienta a tutt'altro?
Il regno di cieli fermenta e cresce ... Ma se viene a mancare la farina della mia umanità quel fermento (lievito) rimane potenzialmente capace di una trasformazione, di conversione, però non troverà più alcuna possibilità. Quando sottraiamo a Dio, il mistero dell'umano è come nascondere la farina per l'impasto del regno dei cieli.

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