lunedì 18 novembre 2019

1 Maccabei 1,10 - (...) - 64 e Luca 18,35-43
Abisso del cuore.

Il richiamo ad Antioco, mette in luce le conseguenze, per la fede di Israele, che derivano dal periodo storico caratterizzato dalla ellenizzazione; a ben vedere una sorta di inculturazione. Pare una cosa buona fare lega con le nazioni, anzi la fedeltà all'Alleanza viene ritenuta causa di molti mali. Da parte giudaica, tutto è percepito come uno sprofondare nell'abisso di tenebra dell'apostasia: "... cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male". Eppure, la nostra storia è piena di situazioni simili, nelle quali ciò che viene normalmente coinvolto è la fede e il senso religioso racchiuso nell'esistenza di ciascuno.
La fede, lo spirituale, la relazione col divino non sono una appendici sentimentali o psicologiche dell'esistenza: affermare o negare la fede interagisce con la vita reale di ciascuno. Nell'incontro tra Gesù e il cieco di Gerico, anche noi veniamo coinvolti nel rivedere. Il vedere apre alla percezione delle cose, delle persone e anche di Dio. Apre alla relazione, alla possibilità e al riconosce nell'intima presenza di Dio una nostalgia esistenziale, che è causa del grido di un uomo, che nel chiedere pietà infrange l'abisso di tenebra del suo cuore.

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