giovedì 28 novembre 2019

Daniele 6,12-28 e Luca 21,20-28
Oggi, come nella fossa dei leoni!

La lettura del Vangelo di Luca, ci porta dentro una immagine apocalittica: "Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina ...". Una frase che introduce una storia ampiamente rievocata e rivissuta già anticamente per questa città. Ma è proprio a partire dalla lettura della realtà che il Vangelo ci chiede: "Ci troviamo all'interno del discorso sulla fine del mondo o sul fine del mondo? Perché viviamo in questa storia? Perché siamo su questa terra? Come finirà la nostra storia? Siamo di fronte alla fine o a un fine che si compie? Quale prospettiva esiste di fronte al "guazzabuglio" della realtà?
Oggi di fronte agli avvenimenti della storia, anche i discepoli di Gesù, anche ma Chiesa, vivono il travaglio della complicità con le logiche del mondo; vivono il disprezzo e l'indifferenza verso la Parola di Dio e la sua possibilità etica (cioè di valore) e morale (cioè di scelte e comportamenti) di dare senso alla vita. Come è possibile stare nelle "cose" senza avere una parvenza di soluzione?
Non basta dire che il tempo presente è in cammino verso il suo compimento per consolare la nostra attesa. Occorre prendere coscienza di essere nella "fossa dei leoni" e dentro quella fossa si gioca la nostra perseveranza e fedeltà come discepoli di Cristo, pur con tutte le nostre paure e inadeguatezze.
Il fine ... il compimento ... non è semplicemente un lieto fine nelle mani di Dio. Ma la nostra stessa fede che si genera e che modella la nostra vita a partire dall'esperienza che viviamo. La nostra conversione, ovvero il nostro cambiamento, è il frutto della fede e non semplicemente della morale.  La nostra vera liberazione non è essere sciolti dalle difficoltà del momento ma dal dubbio circa la vicinanza di Dio. 

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