venerdì 8 novembre 2019

Romani 15,14-21 e Luca 16,1-8
Saldi e sconti misericordiosi!

Che cosa rappresenta la parabola dell'amministratore disonesto? Non è forse un esercizio di incredibile Misericordia ovvero di una furbizia celestiale?
In realtà l'amministratore trasforma l'accusa rivoltagli in un dato di fatto. Poteva essere richiamato giustamente o ingiustamente, sulla amministrazione di beni non suoi, ed ecco ora, quella accusa è realtà, ora egli ha sperperato il patrimonio del suo Signore. Ma nella logica del regno dei cieli, quello sperperare, corrisponde all'esercizio della Misericordia di Dio. Dio non ricambia secondo la logica della retribuzione o del giusto salario, Dio fa delle sue cose ciò che vuole, e non si può essere invidiosi di Lui, perché è buono! L'amministratore in ha agito come il suo padrone, esercitando ben più di una scaltrezza umana, ma il criterio della Misericordia. La misericordia apre strade insperate e riabilita il cuore umano all'accoglienza dei fratelli. Fin tanto che il criterio delle nostre relazioni è la convenienza e il giusto contraccambio, non ci sarà mai tra noi, la gratuità come principio generante di un uomo nuovo, un uomo che non giudica ma che accoglie. La realizzazione della Misericordia nelle relazioni umane è l'accoglienza fraterna, l'accoglienza del peccatore, l'accoglienza del debitore; ... e l'accoglienza ... anche da parte del debitore. L'accoglienza non è quindi un gesto morale, ma un precipitò di vera umanità.

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