martedì 12 novembre 2019

Sapienza 2,23-3,9 e Luca 7,7-10
L'inutilità necessaria  

Dopo aver accolto la misericordia come unica esperienza possibile nella quale mi radico nei sentimenti di Dio; dopo aver riconosciuto che la mia fede non può essere determinata da precetti e dalle Leggi, ma è il libero affidamento a Signore e alla sua proposta di vita; non mi resta altro che riconoscere come le parole di Gesù sul servo inutile descrivono la vita nuova del discepolo. 
Nessuno servo può pensare di lavorare tutto il giorno illudendosi della propria utilità, e poi attendersi di essere servito dal suo padrone, cioè ricompensato. Nella vita del nostro "padrone" , di Gesù p, le cose non vanno secondo la logica di questo mondo, una logica che spesso portiamo dentro alle comunità cristiane e alla Chiesa. La nuova logica è quella per cui il "padrone", giunta la sera - nella cena pasquale - si cinge le vesti e si mette a servire i suoi discepoli. Il padrone si trasforma nel servo dell'amore misericordioso. Esiste una relazione nuova tra i figli di Dio che è quella del servizio reciproco nell'amore, secondo gli insegnamenti di Gesù ciascuno di noi è servo dell'altro, questa è la conduzione dell'amore misericordioso, che in quanto tale si manifesta nella assoluta gratuita. Quando poi la gratuità è reciproca, quando viviamo questa conversione dell'io, abbiamo generato il paradiso, in cui è solo la carità.

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