venerdì 29 novembre 2019

Daniele 7,2-14 e Luca 21,29-33
Imminente, sale, arriva, l'attesa si compie!

"... ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare ..." 
La bellissima visione di Daniele, stravolge la serenità del presente con delle immagini, quelle delle bestie che rivelano la nostra completa inadeguatezza, nessuno può contrastarle. Ma in questo progredire inarrestabile, le "bestie", ci accompagnano nella uguale progressiva rivelazione del "figlio dell'uomo": "Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo ..."
Una immagine, questa, che pone una definitività al progredire della nostra storia secondo la volontà di Dio.
Nell'oggi, in questo "guazzabuglio", un discepolo di Gesù spesso si pone questa domanda: "Che cosa resta della Chiesa? La sensazione diffusa è lo smarrimento, per una realtà che ormai non vede nella Chiesa quell'alto riferimento etico e morale che si era guadagnata col sangue dei martiri. Oggi la Chiesa, in particolare in tra noi, passa per una congrega residuale di "cattolici"; per una associazione più o meno benemerita con finalità filantropiche simile a tante altre; passa per un ente assistito e finanziato dallo stato, ente del quale non si comprende l'utilità. Alla Chiesa non si chiede più di essere all'altezza della mediazione tra Dio e l'uomo - non interessa più - ma c'è una sorta di diffusa rivendicazione circa le sue mancanze: pedofilia, immoralità, spregiudicatezza economica. Ecco che l'estate è vicina, già tutto era germogliato e i frutti del "fico" sono ormai maturi e pronti per la raccolta, quindi il regno di Dio è vicinissimo, in tutto ciò che accade il regno di dio ha accorciato le distanze. Qui si vede quale generazione fa discernimento del tempo presente.

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