mercoledì 20 novembre 2019

2 Maccabei 7,1.20-31 e Luca 19,11-28
Il cammino verso Gerusalemme ...

Questo salire alla città di Dio, diventa per Gesù il simbolo della vicinanza del regno di Dio e del compiersi della manifestazione del regno stesso. Obiettivo: Gerusalemme!
Tutto il tragitto, il cammino progressivo o di avvicinamento che Gesù fa insieme ai discepoli, diventa nell'immagine il tempo in cui i servi della parabola "trafficano" le monete; fintanto che arrivati alla Città Santa le dovranno versare nel tesoro del tempio, nelle mani del Signore. La risposta che in quel momento riceveranno sarà la piena comprensione di tutte le fatiche sostenute: "Bene, servo buono! ..." 
Ma anche una rilettura non rende pienezza dell'attesa del Regno che tutti portiamo dentro. Il cammino verso Gerusalemme come modo di rendere fruttifera l'attesa riconduce tutto nella logica economica, nell'agire  come fare, come partecipare ...
Ma quale attesa Gesù sta vivendo? Perché pure lui è in cammino; pure lui si percepisce in questo avvicinarsi del regno di Dio! La vicinanza del regno di Dio non possiamo trasformarla in una immagine formale, in una esperienza o in un atteggiamento morale ...
L'avvicinarsi dobbiamo recuperarlo nel suo esserci accanto. Il regno è Gesù che ci rivela umanamente il pensare (logos) di Dio; il regno è il Padre che tutto vuole raccogliere nel suo cuore (misericordia); il regno è lo Spirito che ravviva in noi il desiderio della vita eterna (salvezza) ... Tutto questo è il Regno nel suo avvicinarsi. Effettivamente è una ricchezza ... È una ricchezza a cui partecipare attraverso la nostra esistenza per renderla vera pienezza di vita. 

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