venerdì 27 dicembre 2019

1 Giovanni 1,1-4 e Giovanni 20,2-8
Quello che abbiamo udito, veduto e contemplato.

Nella festa di San Giovanni Evangelista, collocata dopo il Natale, i brani delle scritture, ci conducono simbolicamente dalla mangiatoia di Betlemme al Sepolcro di Gerusalemme, ma anche da ciò che videro i pastori a ciò che hanno visto Maria Maddalena, Pietro e Giovanni. Dalla contemplazione del cielo angelico alla contemplazione del mistero del risorto; dal racconto del Vangelo alla testimonianza di chi era nella tomba vuota.
Non è mai la cronaca di un fatto, ma tutto vuole legare all'incontro con Gesù il generarsi della fede. Così è per chi a Betlemme spinto dal desiderio corre dai greggi alla grotta e vede un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia ... Quel bambino è il "Dio con noi ..." Similmente è per chi a Gerusalemme, dal cenacolo corre a luogo della sepoltura, portando nel cuore una angoscia per ciò che è stato annunciato, e giunti, vedono solo delle bende per terra, lì dove il corpo del Signore era stato deposto, nella fretta della parasceve. Pietro e Giovanni hanno udito da Maria Maddalena che il Signore non c'è più ... Hanno visto i segni, e anche l'ultimo segno lasciato - le bende per terra e il sudario - ; hanno contemplato mediante la fede il mistero del risorto, cioè come lo stesso verbo incarnato mostra la sua gloria.

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