mercoledì 18 dicembre 2019

Geremia 23,5-8 e Matteo 1,18-24
Un altro Sì ... necessario

"Così fu generato Gesù Cristo!" Questo è il punto focale della nostra fede: Dio è generato nella carne dell'umanità, nella libera disponibilità di un duplice Sì a Yhwh; è questo ciò che oggi non è credibile, ma è semplicemente vissuto come una fiaba; una rappresentazione socio-religiosa; o un mito ancestrale di una visione antropologica superata dalla modernità, globale e digitale. 
Quando, come uomini e donne, diventiamo incapaci del mistero, cioè non ne comprendiamo la necessaria esistenza, diventiamo incapaci di un atto di fede che si genera a partire dalla nostra stessa esistenza e nella nostra carne. Ma ciò che gli evangelisti ci riportano non è un racconto o una fiaba inventata; è una esperienza, è la vita di Maria e Giuseppe che vedono il loro amore, i loro progetti e la loro attesa,  minacciata da una proposta che non gli appartiene e che genera per entrambi paura. Ma Dio non impone, egli propone, per questo gli evangelisti ci offrono la traccia del percorso di fede di questa copia; una fede che li conduce a essere un Sì vivente, capace di accogliere un mistero sovrumano. Senza il Sì di entrambi quel mistero incarnato non avrebbe potuto essere generato. È straordinario allora non solo il Sì di Maria, ma pure quello necessario di Giuseppe. Il suo è il Sì di un babbo, che accoglie e riconosce il mistero: "... tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
La mia parola in entrata oggi è: "Emmanuele".

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