giovedì 12 dicembre 2019

Isaia 41,13-20 e Matteo 11,11-15
Il regno preso a forza ...

La traduzione dal greco di questo passo di Matteo apre molte suggestioni circa il manifestarsi del Regno dei Cieli. Dalle parole di Gesù percepiamo tutta la gravità del momento, l'ostilità alle sue parole e la situazione di crisi che ha portato Giovanni in carcere. Ecco che, Gesù stesso circoscrive il tempo tra l'esperienza del Battesimo di Giovanni (battesimo per il cambiamento della vita), fino a ora (Giovanni è carcerato, e nella crescente attesa si evidenzia il dubbio circa la venuta del messia), come tempo drammatico in cui il radicamento della Parola (regno dei cieli) nel cuore dei discepoli e l'ascolto della Parola di Dio, subisce violenza e i violenti se ne impossessano. Ma che cosa può significare tutto ciò?
Credo che per comprendere il senso delle parole di Gesù occorra partire dai "piccoli", da coloro che accolgono con fiducia colui che viene e che non si scandalizzano del Signore. I poveri, i ciechi, gli storpi i zoppi, rappresentano quei piccoli che sono più grandi di Giovanni il Battista, che a sua volta è il più grande, per aver accolto nella vita, la Signoria di Dio. I "piccoli" sono ora i suoi eredi, e sono quelli che oggi subiscono la prova degli oppositori, di chi è indifferente, di chi è anche ostile. Ci sono i "violenti" che con la volontà o semplicemente per refrattarietà sociale e culturale, o si impossessano del regno stravolgendone la verità, oppure si oppongono e combattono a Parola.
Il cuore dei piccoli è lo spazio in cui più forte è vissuto questo confronto, che ora è una lotta, uno scontro in cui solo la testimonianza della vita risulta vincente. Se questo era vero per Gesù, ai Tempi di Giovanni, oggi è altrettanto vero per ogni discepolo del Signore.
La mia parola in entrata oggi è: "violenti".

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